Con l’aggiunta di un nuovo corpo vengono a crearsi due spazi di riferimento nell’ insieme del Liceo: un portico al pianterreno e un atrio centrale.
Il Liceo di Bellinzona fa parte del comparto Torretta che si estende dall’archivio di Stato a sud al bagno pubblico a nord; a ridosso della golena del fiume Ticino, definisce il limite di un’ampia area verde. Con l’ampliamento si conferma il principio di limite e di sviluppo lineare, che in futuro potrebbe essere ampliato ulteriormente verso nord. Con un nuovo corpo sospeso, aggiunto a quello esistente, si vuole dare una facciata verso lo spazio fluviale e creare uno spazio pubblico tramite un ampio porticato che diventa la nuova e rappresentativa entrata. L’entrata dal lato dello spazio fluviale coincide inoltre con il concetto della rete di vie ciclabili del bellinzonese.
L’edificio esistente L’attuale edificio è costituito dalla ripetizione di due unità, a loro volta basati su una simmetria. Mentre le singole unità sono orientate al pianterreno e al primo piano trasversalmente, tra un’area centrale e il vano scala, ai piani superiori è orientato longitudinalmente: ne risulta un edificio ridondante e rigido con una sfortunata disposizione dei corridoi, che oltre al difficile orientamento risultano bui. Risulta inoltre irrisolto il pianterreno con le quattro entrate. Mentre si conferma l’organizzazione delle aule disposte principalmente verso est, con vista verso il Borgo, e delle facciate vetrate a banda, si prevede un intervento sulla distribuzione interna, con lo spostamento del corridoio longitudinale verso ovest. Questo permette una miglior disposizione delle aule lato est. Come da richiesta del bando non si è considerato il piano interrato per delle funzioni ma tutto quale locali secondari.
L’ampliamento Con l’aggiunta di un corpo longitudinale, sospeso da terra e staccato dall’attuale edificio vengono a crearsi due spazi di riferimento per l’intera unità cioè un portico d’entrata al pianterreno e un atrio interno. Il corridoio longitudinale dell’edificio esistente spostato verso ovest si affaccia dunque sull’atrio dal quale ne trae un’illuminazione naturale. Il corridoio del nuovo edificio è rivolto a sua volta verso l’atrio. Gli attuali vani scale collegano dunque il corpo dell’ampliamento ai mezzi livelli, integrandolo nell’insieme. Due nuovi vani scala rispettano le esigenze di via di fuga e permettono di mantenere le attuali scale quale collegamento aperto. La facciata del nuovo edificio è rivolta verso nordovest ed è esposta verso lo spazio fluviale e il pendio roccioso, in luce tutto il giorno. Con il piano rialzato da terra si vuole ovviare al pericolo alluvionale, presente nell’area.