Il vecchio nucleo di Carona si inserisce in un paesaggio dalla morfologia articolata, collocato in una posizione sopraelevata che gode di una vista splendida – e dunque è visibile da molti punti. L’insediamento abitativo segue bene la topografia del terreno, grazie ad uno sviluppo volumetrico uniforme a cui corrisponde una distribuzione di masse omogenea in altezza ben inserita nel contesto del luogo e capace di trasformarsi a sua volta in paesaggio – con poche eccezioni, significative: il campanile in quanto costruzione e la piazza in quanto vuoto. Per il resto, le trasformazioni sin qui prodotte dall’attività dell’uomo non hanno intaccato in modo significativo il paesaggio, ad eccezione di qualche terrazzamento.
Progettare uno o due posteggi per Carona significa innanzitutto individuare i punti di accesso più vicini al nucleo, vale a dire le porte attraverso le quali avviene il solo transito del pedone. In quest’ottica il nucleo è concepito quale spazio prevalentemente riservato al pedone.
Alla qualità dell’accesso pedonale deve aggiungersi una qualità spaziale del posteggio tale che il suo aspetto e la sua funzionalità possano trasformarsi in un’esperienza gradevole per colui che ne fa uso.
La richiesta di celare i posteggi costituisce un paradosso. La disposizione degli stalli sotto terra contraddice in qualche misura la motivazione che spinge un visitatore a recarsi a Carona, che non è certo quella di addentrarsi nel sottosuolo ma bensì quella di fruire dello splendido panorama offerto dal luogo. Siamo convinti inoltre che l’occhio possa vedere anche attraverso i muri e che dunque il fatto di nascondersi non costituisca per noi un a priori. Riteniamo piuttosto che un posteggio debba integrarsi e nello stesso tempo relazionarsi con il contesto che lo ospita e che ciò possa avvenire indipendentemente dalle parti visibili dell’intervento stesso.